Chiese, ospedali, carceri: come funziona la “peregrinatio” di Santa Bernadette

La reliquia sarà portata in “visita” tra i fedeli, gli ammalati e i detenuti della Capitale nell'arco di quattro mesi

Roberta Pumpo
|2 mesi fa
Santuario di Nevers | L'urna di santa Bernadette Soubirous al Santuario di Nevers in Francia
Santuario di Nevers | L'urna di santa Bernadette Soubirous al Santuario di Nevers in Francia
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Tra fede e devozione una peregrinatio di oltre quattro mesi in parrocchie, ospedali e un carcere della diocesi di Roma, per raggiungere chi soffre nel corpo e nell’anima. Il 5 settembre è iniziato ufficialmente il pellegrinaggio della reliquia di santa Bernadette Soubirous, la giovane alla quale la Vergine Maria apparve 18 volte tra l’11 febbraio e il 16 luglio 1858. Fino al 21 dicembre, “viaggerà” in tutti i settori della Capitale, dal centro alla periferia. Si tratta della reliquia ex-carne, custodita in un reliquiario alto 98 centimetri e dal peso di 60 chilogrammi, che il 30 agosto, al termine del rosario nella grotta delle apparizioni, è stata benedetta dal cardinale vicario della diocesi di Roma, Baldo Reina, presente a Lourdes per il pellegrinaggio diocesano. Accompagnano la reliquia un frammento della grotta di Massabielle e una statua della Madonna di Lourdes. «È un’occasione unica per portare un po’ di Lourdes a Roma», racconta Guglielmo Nardulli, membro del consiglio di presidenza della sottosezione di Roma dell’Unitalsi, promotore del lungo pellegrinaggio con la presidente, Annamaria Biancucci, e l’assistente diocesano don Romano De Angelis. In qualità di volontario barelliere, Nardulli è stato a Lourdes oltre venti volte e può testimoniare come peculiarità e missione dell’Unitalsi sia di essere «un’associazione che può far vivere un’esperienza di pellegrinaggio bella e profonda a ogni ammalato. Il desiderio è portare Lourdes a Roma anche per far comprendere che l’Unitalsi è presente sul territorio».
La prima tappa è stata la parrocchia di Sant’Ippolito Martire, dove la comunità ha dato «una bella testimonianza di fede», commenta Nardulli, che dai dialoghi con i fedeli si dice «sicuro che l’evento porterà nei prossimi mesi molti più pellegrini a Lourdes». Stupito dell’affluenza, il parroco monsignor Manlio Asta. Non si aspettava «nei primi giorni di settembre, quando ancora le attività devono riprendere e l’anno pastorale deve iniziare, e con pochi giorni di preavviso alla comunità, una così alta adesione dei fedeli – racconta –. Hanno partecipato con devozione alle celebrazioni eucaristiche, ai momenti di preghiera, al rito di benedizione con l’acqua benedetta di Lourdes, a imitazione di quanto fatto da Bernadette durante le apparizioni. Sono stati giorni di intensa preghiera, durante i quali molti si sono anche accostati al sacramento della riconciliazione».
La reliquia sarà venerata in oltre 20 parrocchie, nel carcere di Rebibbia, negli ospedali Madre Giuseppina Vannini, Bambino Gesù e San Giovanni, e nel centro di riabilitazione Casa Santa Maria della Provvidenza. Don Giuseppe Pio De Virgilio, docente di Teologia biblica alla Pontificia Università della Santa Croce, soffermandosi sulla dimensione spirituale delle reliquie, spiega che «non sono oggetti da adorare. Veneriamo una presenza tangibile che aiuta a sentirsi più vicini ai santi, memoria viva di una testimonianza evangelica che intercede per noi». Una tradizione che, pur non trovando radici dirette nella Bibbia, si è consolidata nei secoli. «Sotto gli altari delle chiese – conclude De Virgilio – si pongono reliquie per simboleggiare che la chiesa è fondata sulla testimonianza di una figura che ha vissuto autenticamente il Vangelo. Santa Bernadette è legata in modo particolare al tema della guarigione. La sua stessa malattia e la sua vicinanza agli ammalati rendono la sua reliquia un segno di speranza per chi soffre. La preghiera attraverso la reliquia è l’incontro con Dio e una supplica per gli ammalati».