Gabriele Barucca: «La storia non va congelata ma accompagnata verso il futuro»
L'ex Soprintendente per le province di Mantova, Cremona e Lodi, si racconta: «Un’esperienza meravigliosa, straordinaria». E si sofferma sui due traguardi più importanti, i recuperi di Santa Monica e della ex Caserma Menfredini, «due esempi bellissimi»
Carla Parmigiani
|7 mesi fa

La bellezza è stata il leitmotiv di tutta la sua carriera professionale. Preservarla, anche quando appariva allo sguardo abbandonata o quando addirittura cadeva giù, inerme. E però l’ha vista anche risorgere. Pezzo su pezzo, rinascere ancora più forte mentre si riappropriava di una nuova funzione, tale da restituire alla comunità un ulteriore pezzo di storia e di identità. «L’intento - dice - non è mai stato quello di congelare la storia ma, al contrario, di farla tornare a vivere». Se poi tutta questa bellezza salverà il mondo… «per carità, è una bella frase - ammette - ma non ne comprendo il senso. Se mi dice che il bello, il decoro, l’ordine, la pulizia richiamano altro decoro e bellezza… allora certamente, di questo ne sono convinto e tanti sono gli esempi che potrei citarle». Gabriele Barucca, 67 anni, dal 1° di aprile non è più il Soprintendente per le province di Mantova, Cremona e Lodi. «Forse avrei potuto fare qualche anno in più, ma ho pensato: meglio così. Ora mi prenderò un po’ di riposo, poi vediamo. Qualche idea già c’è». Otto anni da Soprintendente, «molto belli. Un’esperienza meravigliosa, straordinaria - ricorda - che chiudo con grande soddisfazione ma che ha avuto un limite: il poco tempo per studiare. Ora proverò a riprendere in mano argomenti che ho visto e intravisto in questi anni. Appena dopo Pasqua farò un viaggio nella Grecia classica, una delle mie passioni. Ma tornerò a viaggiare anche dalle vostre parti, ora da turista. Sa, il lavoro del Soprintendente non lo consente molto, i miei occhi sono stati i funzionari. Ho anche un progetto ad hoc legato a Cremona, ma è troppo presto per parlarne»....
Cosa ricorda degli inizi?
«La fatica. Quando sono diventato Soprintendente non c’era una sede e avevo con me solo due funzionari....
«La fatica. Quando sono diventato Soprintendente non c’era una sede e avevo con me solo due funzionari....
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